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mercoledì 30 gennaio 2019

IL GIOCO DI RIPPER di Isabel Allende


DESCRIZIONE

San Francisco, Amanda è la figlia di Bob Martín, ispettore capo della Sezione Omicidi della città, e di Indiana Jackson, guaritrice in una clinica olistica. La sua più grande passione è Ripper, un gioco di ruolo online dove si diverte a risolvere omicidi ambientati nel secolo scorso con suo nonno Blake e altri ragazzi provenienti da altre parti del mondo. Tutto cambia quando il bagno di sangue annunciato da Celeste Roko diventa realtà: si verificano otto omicidi in città e i corpi delle vittime sono stati straziati dopo il decesso. Amanda decide così di rendere il gioco più interessante utilizzando gli indizi delle indagini di suo padre. Non sa, però, che ben presto anche la vita di sua madre sarà messa in pericolo e rischierà di non vederla mai più viva.


RECENSIONE

"Il gioco di Ripper" è un avvincente giallo dagli aspetti noir di Isabel Allende. Scritto come se fosse un diario, racconta la storia di Amanda e il corso delle indagini da più punti di vista, offrendo così una visione a tutto tondo delle dinamiche del romanzo. Il libro è molto scorrevole, coinvolgente e ti sorprende proprio quando credevi che tutto stesse andando per il verso giusto. In parallelo allo sviluppo delle indagini, vengono raccontate le vite private dei personaggi, soprattutto quelle di Amanda e Indiana, completamente diverse nonostante siano madre e figlia. Infatti, mentre Amanda ha una mente più analitica e razionale ed è affascinata dalla natura sinistra delle cose, Indiana trova il lato migliore di ogni cosa e si lascia guidare dall'amore e dagli spiriti che tenta di risanare ogni giorno a lavoro. Come in sue altre opere, l'importanza della spiritualità e del significato simbolico delle cose e degli eventi gioca un ruolo importante nella narrazione e non mancano le sue stupende descrizioni. È stata molto abile anche nel rivelare l'identità del serial killer proprio quando si credeva che si conoscesse già il suo nome. Allende ha costruito il profilo psicologico dei personaggi, soprattutto dell'assassino, con un'accuratezza impeccabile e senza tralasciare nulla. Lo studio attento della psicologia umana, del simbolismo e dell'aspetto medico-farmaceutico traspare nella lettura grazie alla precisione non solo dei referti delle autopsie, ma anche nel modo in cui tutto combaci alla perfezione e niente sembri fuori posto. Un importante spunto di riflessione viene fornito dalla descrizione del profilo psicologico di Ryan Miller che, perseguitato dai ricordi di guerra e violenza vissuti sulla propria pelle, non riesce a liberarsene e vive con il senso di colpa per aver ucciso a sangue freddo degli innocenti. Il libro e la storia in sé portano il lettore ad una maggiore consapevolezza della crudeltà con cui alcuni bambini e ragazzi bisognosi di aiuto sono trattati da coloro che dovrebbero proteggerli, siano questi dei genitori, dei tutori o del personale medico, e delle relative conseguenze. Consigliato agli amanti delle storie sinistre, dei misteri e degli splendidi romanzi di Isabel Allende.

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